venerdì 6 marzo 2009

Spiritualità

Cosa spinge verso la spiritualità?
Innanzitutto bisogna scindere tra Spiritualità e spiritismo,due aspetti apparentemente simili di uno stesso argomento, il mondo dello Spirito, ma con sostanziali differenze, in cui l’approccio di “spirito” è l’aspetto principale. Avvicinarsi allo Spirito come gioco, come novità, come moda, come forma di protagonismo capace di elevarsi al di sopra delle parti e degli altri, sono aspetti che fanno parte dello spiritismo e non hanno nulla a che fare con la Spiritualità. Si, la Spiritualità con la s “maiuscola”, perché la Spiritualità è maiuscola, intesa come elevata propensione verso la verità, verso la Luce, verso Dio. Non è solo questione di fede. È diventare consapevoli che il piano terreno che viviamo è limitato, è finito, che il nostro passaggio su questa terra ha un inizio e una fine e accettare che la vita possa essere solo questo stride con le nostre coscienze ed è l’antitesi stessa dell’evoluzione e della vita. Se così fosse, che senso avrebbe vivere? che senso avrebbe affannarsi? La vita è infinita, la morte non esiste. E’ più corretto dire che ci sono diversi livelli di esistenza e che il mondo dello Spirito è uno di questi. Questa dimensione che viviamo è solo una parentesi della vita e forse questa che viviamo è una pre-vita. A volte penso che questa che viviamo sia la vera morte, morte nel senso che penso che questa, sia una fase dormiente in cui la coscienza attende di svegliarsi. Beh, in effetti vedo questa esistenza come un sonno. Un sonno a volte piacevole, in cui non ci si vorrebbe mai svegliare, e a volte meno piacevole in cui ci si vorrebbe presto destare. In effetti la vita è un’illusione e se volessimo potremmo sognare la vita che vorremmo! Se chiedessi tre cose che si vorrebbero avere, sicuramente si risponderebbe con l’amore e la felicità, la salute, la pace. Beh, basterebbe volerlo davvero per ottenerle, nulla è negato, e poi il “sogno” è il nostro, possiamo costruire il mondo che vorremmo se lo volessimo. Il problema è che ci si accontenta. Ci si accontenta di “dormire” anziché “riposare”. Sappiamo benissimo che esiste una netta differenza tra il semplice dormire e il riposare. Il mondo oggi dorme. Dorme sulle insoddisfazioni, dorme sui dolori, dorme sui capricci, dorme e continua a dormire. Dorme e i sogni sono sempre più incubi, dorme e più dorme e più vorrebbe dormire. Il rischio è quello di non svegliarsi più. Il rischio è quello del letargo eterno, il rischio è l’annullamento della vita. La vita è Luce, la vita è Colore, la vita è Calore, la vita sono le melodie della natura, la vita è godere di tutto questo, la vita è godere tutto questo ma anche di volerlo godere con gli altri. Perché non c’è miglior godimento che condividere un qualcosa di bello con qualcuno che apprezzi la stessa cosa. Anche Adamo aveva il paradiso terrestre: aveva tutto quello che voleva, ma non aveva con chi condividerlo e Dio creò Eva. Adamo rappresenta ognuno di noi, Eva rappresenta tutto ciò che sta al di fuori di noi, gli altri. Avevano il Paradiso Terrestre, avevano tutto, avevano la felicità e la vita eterna. Se oggi chiedessimo loro se mangerebbero ancora quella mela, penso che non lo farebbero più. La mela rappresenta l’ego in ogni sua forma: la mela è “avere”, la mela è non godere di ciò che sia ha ma volere sempre di più, la mela è l’egoismo, la mela è tutto ciò che in questa società luccica e che attira il mondo verso illusorie felicità. La mela è tutto ciò che ci allontana dalla vita. Oggi Adamo ed Eva quella mela non la mangerebbero più, perché di quella mela non avevano bisogno, era un qualcosa in più, era un qualcosa che li ha allontanati dalla vita. Oggi il mondo continua a mangiare quella mela e non si accorge del prezzo che sta pagando e che pagherà avanti di questo passo. A volte i modi di dire suonano come un campanello d’allarme: “non ci si accorge del valore delle cose fin quando queste non si sono perse”. Direi che l’essere umano non si sta accorgendo di nulla: è cieco, è sordo…e dorme! In molti cominciano a svegliarsi. C’è sempre più voglia di Spiritualità, c’è voglia di cambiamento, c’è voglia di un qualcosa di nuovo, di più bello: c’è bisogno di vita! In molti però ancora tornano a dormire o se non dormono sono come quelli che stanno a letto perché tanto non c’è nulla che si possa fare. L’orologio della vita però non ha sosta, e le lancette stanno per segnare l’ora in cui si faranno i conti e ognuno di noi dovrà presentare il proprio lavoro. La paga sarà proporzionata a ciò che si è fatto e ahimè la retribuzione non sarà alta.
Essere Spirituali, vivere la Spiritualità è innanzitutto comprendere se stessi e il proprio ruolo nella vita. Essere Spirituali è comprendere che Dio c’è, comprendere che Dio è ovunque, comprendere che Dio è in ogni cosa, comprendere che Dio siamo noi, ma comprendere anche che noi non siamo Dio. Essere Spirituali è vivere la vita. Essere Spirituali è ribellarsi alla non vita, essere Spirituali è seminare i semi dell’Amore per un raccolto di Pace e Felicità. I raccolti oggi sono esauriti ed è tempo di tornare a seminare. Sono ancora troppo poche le anime che seminano Amore, sono come una goccia in un oceano,e se si pensasse che quella goccia fosse inutile, allora tutto non avrebbe più senso e sarebbe la fine. Ma quella goccia chiama altre gocce e da quelle gocce altre gocce saranno chiamate. Da una goccia si può originare una pozza, poi un laghetto, e così si potrà formare un vero e proprio oceano, capace di sostituire quello fatto di ipocrisia, di egoismo, di sofferenza che oggi viviamo. La speranza non conosce resa, l’Amore non conosce la sconfitta. Ognuno di noi è una goccia ed è comprendere di essere una goccia che ci risveglierà dal nostro sonno. Ciò che succede oggi in Tibet e nell’ormai dimenticata ex Birmania, in cui monaci Buddisti si sacrificano, vengono immolati nel nome dell’Amore e della Libertà, non può più lasciarci indifferenti. Loro stanno cercando di svegliarci perché per noi tutti è a rischio la libertà, per noi tutti è a rischio il nostro diritto alla vita.
L’Amore non è e non deve essere un’altra forma di egoismo. L’uomo nel corso del tempo ha stravolto anche il significato e il senso dell’Amore, trasformandolo in un amore di non felicità, in un amore di “avere” principalmente e “dare” se avanza tempo o come atto di superiorità. L’Amore è donare, punto. Non esistono altre forme d’Amore. Dio ci ha amato e ci ama e ci ha donato la vita e non ci ha chiesto nulla in cambio, Madre Terra ci ama e ci ha donato i suoi frutti e non ci ha chiesto nulla in cambio. Tornare ad Amare, questa è la missione. La crescita passa attraverso questo. Crescere significa evolvere, evolvere verso il Padre e dare il nostro contributo verso l’evoluzione del mondo intero. La prima tappa è rivolta verso noi stessi. Questo è il primo passo, se vogliamo il più difficile e il più semplice nello stesso tempo. La ricerca della felicità e del senso della vita non è cercare in ogni angolo del mondo un qualcosa che possa illuminarci. L’unico viaggio che vale realmente la pena di fare è quello verso quel mondo ancora così inesplorato ma immenso e ricco di sorpresa che vive dentro di noi. Bisogna cambiare prospettiva per poter vedere che la vita è diversa da ciò che appare. Appare, appunto. Un qualcosa che appare non significa che sia realtà. Ciò che appare è pura illusione. E’ come viviamo questa illusione che crea la nostra realtà, ma sarà comunque una realtà illusoria. La sola verità è quella che vive dentro di noi. Quella verità che sentiamo chiamare, a volte gridare e disperare perché pur cercandola, non ci accorgiamo che la cerchiamo nel posto sbagliato. Rivolgere l’attenzione al mondo che vive dentro di noi è il primo passo verso la Spiritualità. E’ il viaggio che siamo chiamati a fare. Il mondo che vorremmo, vive già dentro di noi. Vuole solo essere scoperto e allora, solo allora potrà essere visibile e divenire il seme per il mondo che insieme ai nostri fratelli vorremo vivere.

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