sabato 9 maggio 2009

Un foglio bianco

“Sii come un foglio bianco..lascia che la vita scriva su di te la tua storia”.

Il foglio bianco. Mi è capitato spesso di soffermarmi davanti ad un foglio bianco e pensare a cosa avrei potuto scrivere o disegnarci sopra. Ma mi sono mai veramente soffermato a capire il significato di quel foglio bianco? Cosa significa per me il foglio bianco? Nella quasi totalità delle volte non ha significato niente. Giusto uno strumento per fissare appunti, scarabocchi o un passatempo come un altro che finito il suo utilizzo, diveniva una pallottola di carta e finiva la sua esistenza in un cestino dell’immondizia.
Negli ultimi tempi il foglio è diventato per me uno specchio per la mia anima, a volte tanto crudo e veritiero che scriverci sopra è stato come fare i conti con me stesso e a volte sono uscito mal concio dal confronto. I condizionamenti rimangono i miei nemici più difficili da combattere. Essere a pieno me stesso non è facile. Mi nascondo spesso dietro a moralismi e a ciò che è giusto o sbagliato.
Lo scrivo qui è ora: occorre essere sempre se stessi. Occorre! Significa che non c’è scelta di essere o non essere, occorre essere. Siamo anime ognuna diversa dall’altra che nella diversità trovano se stesse e il proprio Io Divino. Ecco dimostrato come un foglio bianco è diventato uno specchio dell’anima. Questo sono io e non posso essere nessun altro. Ma c’è di più. Non bisogna vergognarsi delle proprie debolezze.
Arrivare a vincere il giudizio che noi stessi ci diamo significa vincere anche i condizionamenti che ci hanno formato per come non siamo. È essere finalmente liberi di esprimersi. Neanche il Padre giudica i suoi figli, osserva che si esprimano e li ama.
Sono infinito, siamo tutti anime infinite. Non esistono anime “finite”. Siamo tutti stati fatti ad immagine e somiglianza del Padre, siamo tutti parte dell’Entità Suprema che tutto ha creato. Dio siamo noi ed è tutto il creato. Siamo tutti infiniti.
Io mi amo. Dio mi ha creato così ed è giusto che io mi esprima così come sono. Sono un’espressione di Dio. Mi amo e amo Dio in questo modo.
Accettare, amare le nostre debolezze è la chiave per “guarire” dalle nostre sofferenze.
I sensi di colpa devono lasciare spazio all’espressione. La vita è esperienza che ogni giorno compiamo in Madre Terra. È giusto che ogni esperienza venga fatta, vissuta per quello che è: un passo in più verso la nostra crescita ed un divenire sempre più ciò siamo.
Essere un foglio bianco quindi è essere libero che l’esperienza della vita scriva su di me la vera storia di Luca e non un’altra storia già scritta da qualcun altro.
Le mie esperienze me le sono già scelte prima d’incarnarmi. Sono ciò che ho deciso che dovessi vivere per crescere. Cercare d’impedire o ostacolare questo processo non impedirà al mio cammino di compiersi perché la vita mi metterà alla prova comunque, con altre modalità e forse con maggiore sofferenza. Non è mai una vita ingiusta e la sofferenza che si esprime è solo il segnale del cammino di crescita in atto. La sofferenza diverrà consapevolezza e altre sofferenze affronteranno lo stesso processo di evoluzione. Ci sarà il giorno in cui non ci sarà più sofferenza e questo significherà che la promessa del Padre sarà finalmente manifesta. Il Paradiso sarà realtà quotidiana.
“sia fatta la Tua Volontà, come in cielo così in terra”

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