venerdì 26 febbraio 2010

...in risposta alla scienza

Quando si parla di Pranoterapia è inevitabile che s’incontrino negli interlocutori reazioni diverse a seconda della propensione o meno che ognuno ha di accettare l’argomento.
Poiché sembra che la maggioranza sia quantomeno poco informata ritengo che sia doveroso presentare la Pranoterapia non solo più in forma teorica ma proponendola e giustificandola proprio alla luce delle obiezioni che dai più vengono mosse per screditare una realtà che nonostante tutto esiste.
La scienza è il metro di misura che spesso viene usato per “dimostrare” che la Pranoterapia non ha fondamenta scientifiche per dimostrare ciò che enuncia e che quindi possibili guarigioni o effetti positivi che si voglia, non sono riconducibili ad un potenziale effettivo del pranoterapeuta ma tutt’al più possono essere riconducibili ad un fantomatico “effetto placebo”. Per la scienza quindi tutto ciò che è misurabile esiste e tutto ciò che non lo è non esiste. Ecco che in base a questa considerazione, il pranoterapeuta diventa il mago, il ciarlatano, il truffatore, e così via.

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